In questi giorni gli utenti di Facebook e Instagram stanno ricevendo un’insolita notifica che introduce la novità di un piano a pagamento. “Vuoi abbonarti o continuare a usare i nostri Prodotti senza costi aggiuntivi con le inserzioni?”, è il titolo dell’avviso, che prosegue così: “Le leggi stanno cambiando nella tua area geografica, pertanto abbiamo introdotto una nuova possibilità di scelta relativa al mondo in cui usiamo le tue informazioni per le inserzioni“. Seguono poi le informazioni e il prezzo per procedere all’abbonamento, altrimenti si può tornare ad utilizzarlo come al solito premendo semplicemente sul tasto in fondo alla schermata “Usa senza costi aggiuntivi”. Perché ci è arrivata questa notizia e cosa c’è da sapere su questa decisione di Meta?
Come nasce la decisione di Instagram e Facebook a pagamento?
La decisione di introdurre il piano a pagamento era già stata annunciata direttamente dalla società di Menlo Park nel mese di agosto. La scelta nasce dalla necessità di adeguare i servizi offerti dalle piattaforme di social network alla policy europea in tema di trattamento dei dati degli utenti. Era stato proprio il General Data Protection Regulation (GDPR) a richiede il rispetto di una serie di elementi normativi imprescindibili che impediscono il tracciamento degli iscritti, e Meta non ha potuto fare altro che adeguarsi a tale richiesta. Nella nota ufficiale si legge infatti:
I due social network dell’azienda Meta di Mark Zuckerberg, Facebook e Instagram hanno quindi deciso di introdurre una versione a pagamento delle piattaforme nei Paesi dell’Unione Europea, dello Spazio Economico Europeo e in Svizzera, a partire dal 6 novembre 2023. La scelta di inserire una versione di Facebook e Instagram a pagamento è indirizzata a eliminare una volta per tutte le critiche e le accuse sul trattamento dei dati degli utenti, più che a far cassa con gli abbonamenti di chi si iscriverà. In merito a ciò Meta ha dichiarato:
“Crediamo in un Internet supportato dalla pubblicità, che offra alle persone l’accesso a prodotti e servizi personalizzati indipendentemente dal loro status economico. Consente inoltre alle piccole imprese di raggiungere potenziali clienti, far crescere la propria attività e creare nuovi mercati, stimolando la crescita dell’economia europea. E come altre aziende continueremo a sostenere un Internet supportato dalla pubblicità, anche con la nostra nuova offerta di abbonamenti nell’UE, nel SEE e in Svizzera. Ma rispettiamo lo spirito e lo scopo di queste normative europee in evoluzione e ci impegniamo a rispettarle”.
Cosa offre e quanto costa la versione a pagamento di Facebook e Instagram?
Molto semplicemente l’abbonamento consentirà agli utenti di utilizzare i social di Meta senza visualizzare nessun tipo di pubblicità.
Gli utenti che decideranno di aderire alle versioni di Instagram e Facebook a pagamento dovranno pagare 9,99 €/mese sul web o 12,99 €/mese su iOS e Android. L’abbonamento verrà applicato a tutti gli account Facebook e Instagram collegati nel Centro account di un utente. Come accade per molti abbonamenti online, i prezzi iOS e Android tengono conto delle tariffe che Apple e Google addebitano attraverso le rispettive politiche di acquisto. Ci sarà però una modifica, dichiara Meta nel suo comunicato:
“Fino al 1 marzo 2024, l’abbonamento iniziale copre tutti gli account collegati nel Centro account di un utente. Tuttavia, a partire dal 1° marzo 2024, verrà applicata una tariffa aggiuntiva di 6 €/mese sul Web e 8 €/mese su iOS e Android per ogni account aggiuntivo elencato nel Centro account di un utente”.
Cosa succederà invece a chi continuerà a utilizzare i social di Meta in maniera gratuita?
Gli utenti che continueranno a utilizzare le piattaforme in maniera gratuita, non subiranno alcun cambiamento, ma stanno tacitamente accettando l’utilizzo dei propri dati personali da parte di Meta, così come lo è stato fino ad oggi.
“Se scegli di continuare a utilizzare i nostri prodotti gratuitamente, la tua esperienza rimarrà la stessa e tale esperienza continuerà a essere supportata dagli strumenti e dalle impostazioni che abbiamo creato per consentire alle persone di controllare la propria esperienza pubblicitaria. Queste includono Preferenze annunci, che offre una serie di controlli che ti consentono di influenzare gli annunci che vedi nonché i dati utilizzati per informare questi annunci, comprese le informazioni sull’attività dei partner pubblicitari. Nel nostro prodotto disponiamo anche di strumenti che spiegano Perché vedo questo annuncio? , nonché come le persone possono gestire la propria esperienza pubblicitaria.”
Meta, X e TikTok: il futuro è “a pagamento”?
Meta non è la sola società che ha pensato e poi messo in pratica questa versione, anche X (nuovo nome di Twitter) ha avviato il programma “Not a bot”, il programma per provare a rendere la piattaforma a pagamento. Il test si svolge in Nuova Zelanda e nelle Filippine, e in sostanza chiede ai nuovi iscritti alla piattaforma di sottoscrivere un abbonamento annuale al prezzo di 1 dollaro per pubblicare e interagire con altri post. Elon Musk – proprietario di X – sembra dunque intenzionato di eliminare i bot dal social network, considerando che questo aspetto ha reso difficile anche la trattativa di vendita di Twitter allo stesso Musk, un anno fa.
Sembra che anche TikTok, infatti, stia lavorando a qualcosa di simile. Lo conferma TechCrunch, che ha condiviso alcuni dettagli utili riguardo la nuova funzione del social cinese. Secondo quanto riportato, il piano di abbonamento di TikTok è attualmente in fase di test in un solo mercato di lingua inglese al di fuori degli Stati Uniti, il che significa che la piattaforma è ancora piuttosto lontana dalla possibilità di lanciare l’opzione a livello globale.
È evidente che le maggiori piattaforme di social network si stanno muovendo nella direzione di versioni a pagamento, libere da ogni forma di pubblicità o inserzione. I dubbi sono molti e il tempo ci dirà se queste versioni diventeranno la “nuova faccia” delle amate società o rimarrà un deterrente per soddisfare le normative europee e in generale i difensori della privacy. Nel frattempo Thorin Klosowski, attivista per la sicurezza e la privacy presso la Electronic Frontier Foundation dichiara: “Già non siamo d’accordo con la pubblicità comportamentale. Pagare per evitarla non fa altro che aggiungere ulteriore confusione per gli utenti“.
Noi di WOM vantiamo un’esperienza decennale nel campo della comunicazione e del marketing digitale. Se hai un’azienda o una piccola impresa che ha bisogno di essere affiancata da specialisti nella gestione dei social network e nel supporto strategico delle piattaforme di networking, contattaci per una consulenza gratuita o per richiedere maggiori informazioni.
Saremo al tuo fianco per aiutarti a raccontare al meglio il brand e a promuovere il tuo business.